Insediamento francescano
La data del primo insediamento francescano viene fissata intorno al 1218 quando il vescovo di Terni, Raniero, donò a S. Francesco un luogo ad ovest della città, presso la cinta delle mura urbiche, perché vi istituisse una casa per i frati e vi potesse soggiornare durante le sue peregrinazioni.
Alla morte del Santo anche Terni volle onorare la memoria erigendogli un tempio, e Filippo, vescovo di Terni, chiese ed ottenne da Alessandro IV, con breve del 17 settembre 1259, l’oratorio di S. Cassiano, l’orto e le case adiacenti al fine di poter ampliare il piccolo convento dei frati minori ed erigere la chiesa di S. Francesco, che gli storici locali fanno sorgere nel 1265.
Il 9 giugno del 1291 Nicolò IV concedeva indulgenze per la chiesa francescana di Terni.
La chiesa, in origine ad una sola navata, ed attribuita al celebre architetto Fra Filippo da Campello, fu poi notevolmente ampliata con l’aggiunta delle due navate laterali.
Nella chiesa furono sepolti: il b. Simone da Comporeali di Terni (+ 1270), fr. Nunziangelo Faselli (+ 1536), fr. Francesco Angelo Cavallari di Battilocchi (+ 1614), fr. Nicolò Papini (+ 1834), celebre storico francescano.
In seguito alle leggi italiane del 1860-1866 i frati dovettero abbandonare la chiesa e il convento.
Falliti tutti i tentativi di ritornare ad officiare la chiesa di S. Francesco, i frati della Provincia si insediarono nuovamente a Terni, assumendo la direzione dell’orfanotrofio Guglielmi (1956-1965). Eretta giuridicamente una nuova casa religiosa (1965), ebbero presto (1966) l’affidamento «pleno jure» della nuova parrocchia di S. Giovanni Battista, sita nel superaffollato popolare quartiere omonimo.
Da qui si sono trasferiti nel quartiere Cospea, a servizio della parrocchia di S. Giuseppe affidata «pleno jure», dove hanno costruito il convento (ultimato nell’aprile 1985) e la chiesa, benedetta e aperta al culto il 26 settembre 1987 dal vescovo di Terni Mons. Franco Gualdrini.
Il complesso S. Giuseppe, progettato dall’arch. Franco Maroni di Terni, nella sua modernità evidenzia il continuo storicizzarsi del francescanesimo nei diversi tempi e nei diversi contesti culturali e, nella sua polifunzionalità, manifesta quell’apertura tipicamente francescana a tutti gli uomini, da incontrare non solo per motivi liturgici e religiosi, ma anche per motivi umani, culturali e sociali.