Alla fine del 1300 risale l’avvento dei Minori a S. Colomba «in loco Molliani», santificato dal B. Giacomo da Falerone (+ 30/4/1308). E’ nella lista dei conventi di fra Paolino da Venezia (1334 c.). Il Vescovo di Fermo concede indulgenza nel 1338. Ma i tempi calamitosi imposero trasloco nel castello, dove Antongiovanni Gualteruzzi donava tutti i suoi beni (rogito Cieco d’Antonio da Mogliano), mentre il vescovo concedeva la parrocchiale di S. Gregorio, riservando al rettore il bene¬ficio e un altare. Le modalità furono rogate da Giovannino di Giovanni da S. Elpidio (8/11/1363), mentre il provinciale M° Perozzino ne eleggeva il “sindaco” in Serpuccio di Giovanni da S. Elpidio. Urbano V confermerà con una Bolla.
Le casupole presso la chiesa divennero un convento, ma «irregularis et obli-quus» come scrive l’Altobelli. Vi si tenne ugualmente capitolo il 13-18 Agosto 1583 con l’intervento dei Ministro Generale e vi fu eletto provinciale il PM° Giuliano Caùsi, il figlio certo più illustre di questo convento: Inquisitore di Siena (1587), Procuratore dell’Ordine (1588), poi Generale (1590), anche se per pochi giorni (+ 21/6/1590).
La parrocchia passò ai frati nel 1588, quando D. Adriano Capezzano, vestì l’a¬bito col nome di fra Costanzo. Confermò Sisto V con bolla piombata. La chiesa, rovinata dall’umidità dell’orto sovrastante, fu restaurata nel 1741 e poi completa¬mente nel 1761-1764, portando la facciata verso la piazza, in luogo dell’abside. Ma la situazione del fabbricato, in dislivello e su terreno di riporto, non era solida. Già nel 1781 era ancora una volta pericolante e il campanile, anni fa, fu demolito per lo stesso motivo.
Il convento restò chiuso nei periodi 1810-1821 e 1861-1885. Rimase salva per altro la parrocchia. Fra Andrea Giancrisostomi ricomprò qualche stanza, edificò la nuova sacrestia (1893-1897) e il convento rivisse. Caduto un muro dell’orto (1932) si approfittò per fabbricare una casa più decente sul corso del paese. Una parte del-l’antico convento è stata restaurata intorno al 1970.