Visita fraterna del Ministro Generale ai conventi in Sardegna

Visita fraterna del Ministro Generale ai conventi in Sardegna

Visita fraterna del Ministro Generale ai conventi in Sardegna

 

Nota storica

La presenza francescana nell’isola è databile al 1230, come risulta dal primo documento storico che attesta la presenza dei frati a Cagliari; ma si ritiene che i primi frati giunsero già nel 1220 a Sassari e nella località montana di Monte Rasu, ove si ritiene sia sepolto il padre Giovanni Parenti, primo ministro provinciale di Spagna e poi, dopo la morte di San Francesco, suo primo successore alla guida dell’Ordine (1227-1232). In seguito sorgeranno nell’isola altri conventi, governati da un Custode che dipendeva dal provinciale di Toscana, essendo la Sardegna l’ottava vicaria di quella provincia: Monte Rasu 1236; Sassari 1250; Oristano 1252; Cagliari-Stampace 1274; Iglesias 1324 e Alghero 1376. 

 

Le tappe della visita fraterna

La prima visita fraterna del Ministro Generale, fra Carlos A. Trovarelli, ai conventi in Sardegna si è svolta nei giorni 14-22 agosto 2024. Sono stati visitati i quattro conventi attualmente presenti nell’isola, nei quali operano 20 frati, cioè: Cagliari, Sassari, Oristano e Alghero. 

 

Cagliari e Iglesias (14-17 agosto)

La prima tappa del viaggio è stata la comunità di Cagliari, composta da 6 religiosi, ai quali è affidata la cura pastorale della parrocchia della SS. Annunziata, ove la comunità risiede, e della parrocchia di san Francesco d’Assisi, non lontana dalla precedente. La celebrazione eucaristica nelle due chiese parrocchiali, insieme ai religiosi e ai fedeli, ha offerto la possibilità di intrattenersi con i parrocchiani. 

In seguito all’espulsione dall’antico convento di san Francesco di Stampace (1861), i frati tornarono ad avere una dimora a Cagliari nel 1911, con l’affidamento della chiesa della SS. Annunziata, divenuta parrocchia autonoma nel 1920. L’altra presenza parrocchiale, nella chiesa di San Francesco d’Assisi, fu voluta come ideale prolungamento del distrutto tempio di san Francesco di Stampace; l’attuale edificio parrocchiale, inaugurato nel 1963, è sede di numerose attività pastorali e caritative. 

La visita a Cagliari è proseguita (15 e 16 agosto) col pellegrinaggio alla Basilica di Nostra Signora di Bonaria, patrona massima della Sardegna, ove si venera un prezioso simulacro della Vergine col Bambino, giunto via mare nel 1370. Attraverso il quartiere storico della città, con la sua Cattedrale, il Palazzo regio, il Palazzo di Città e il caratteristico Bastione, si giunge fino al mare, con vista sul golfo di Cagliari, dall’ampio orizzonte. Degna di nota è la visita alla necropoli punica della città, una delle più grandi e antiche di tutto il mediterraneo. 

Il 17 agosto il Ministro generale ha potuto visitare la chiesa gotica di san Francesco a Iglesias, luogo non più abitato dai frati che, nel 2016, lasciarono la città. La presenza dei frati a Iglesias risale ai primi tempi del francescanesimo; vi abitavano già al tempo del dominio Pisano, che si concluse con l’arrivo dei Catalani nel 1324. Ad attendere il padre generale un gruppo di fedeli di Iglesias, costituitisi in associazione per la cura e la gestione della chiesa e del convento, dopo la partenza dei frati. Ad Iglesias il Ministro generale ha potuto salutare il Cardinale Arrigo Miglio, Amministratore apostolico di quella diocesi. 

 

Oristano (17-20 agosto)

Nel pomeriggio del 17 agosto è iniziata la visita al convento san Francesco di Oristano, sede della ex curia provinciale della Provincia di Sardegna fino al 2017, a suo tempo Custodia di Toscana fino al 1534. Vi risiedono attualmente 3 religiosi; altri tre confratelli della stessa comunità vivono presso altrettante strutture di cura per motivi di salute. La visita è iniziata con la celebrazione eucaristica nella neoclassica chiesa di San Francesco, ove si custodisce il prezioso Crocifisso doloroso, detto “di Nicodemo” (della fine del ‘300), al quale la Provincia sarda venne intitolata nel 1912. L’antica chiesa gotica, in parte visibile nell’attiguo edificio di proprietà dello stato, venne sostituita dall’attuale edificio circolare neoclassico a partire dal 1847; qualche anno dopo (1875), i frati riacquistarono parte dell’antico convento e vi si stabilirono fino ad oggi.

Il padre generale ha avuto modo di visitare anche i confratelli ammalati che vivono in varie strutture nelle vicinanze di Oristano: mons. Paolo Atzei, Vescovo emerito di Sassari, fra Carlo Atzei e fra Costantino Piras. 

Il giorno seguente, 18 agosto, è stata la volta del monastero Santa Chiara, delle Clarisse Urbaniste. Qui vivono 7 suore clarisse, che custodiscono con cura l’antico monastero e la chiesa. L’attuale monastero sorse nel 1343 e conserva ben visibili le tracce dell’antica fondazione e dei successivi restauri e ampliamenti. Insieme alle sorelle clarisse e ai fedeli del luogo, il padre generale ha celebrato l’eucaristia domenicale e quella del giorno successivo. 

Infine, nella città di Oristano, il Generale ha potuto visitare la chiesa Cattedrale, dedicata all’Assunta, che sorge a pochi passi dal nostro convento, ed è la sede episcopale del nostro confratello, padre Roberto Carboni. 

 

Sassari e Alghero (20-22 agosto)

Secondo alcune fonti storiche, i frati giunsero nella città di Sassari nel 1220; la chiesa, dedicata a santa Maria di Betlem, sorse intorno al 1270/90 e subì profonde modifiche e trasformazioni nei secoli. L’attuale chiesa, in stile rinascimentale con cupola, risale agli anni 1829/34. Qui visse e da qui partì per liberare gli schiavi cristiani in Algeria il Beato Francesco Zirano, martire ad Algeri nel 1603, beatificato a Sassari il 12 ottobre 2014. 

La comunità è composta oggi da 5 frati. Gli spazi del convento, ampi e in parte restaurati, necessitano di ulteriori restauri; attualmente la chiesa è in fase di restauro e consolidamento, parzialmente aperta al pubblico. La celebrazione eucaristica del 21 agosto ha visto la partecipazione di alcuni fedeli, radunati intorno al simulacro della Vergine dormiente, esposta in occasione della recente festa dell’Assunzione di Maria, circondata dai maestosi ceri lignei (chiamati candelieri), portati in processione a spalla durante la festa del 14 agosto in suo onore. 

Ultima tappa della visita fraterna è stato il convento di San Francesco di Alghero, fondato dai frati catalani tra il 1324/30. La chiesa è in stile gotico-catalano e risale al 1364. Crollata in parte nel 1593, venne ricostruita nella forma attuale con influssi rinascimentali. I frati vennero espulsi dal convento nel 1863; vi rientrarono nel 1940, contribuendo con la loro opera di evangelizzazione, di carità e di cultura allo sviluppo della città e di numerose associazioni di volontariato. Attualmente la comunità è composta da tre frati. Il padre generale ha avuto modo di conoscere e salutare anche il vescovo diocesano, mons. Mauro Maria Morfino, invitato in convento. La celebrazione eucaristica mattutina del 22 agosto, alla presenza di un bel gruppo di fedeli algheresi, ha concluso ufficialmente la visita fraterna ai frati e ai conventi della Sardegna. 

Ovunque accolto con semplicità e gioia, questa visita del padre Generale contribuisce a rinsaldare la speranza nei confratelli che operano nelle quattro presenze isolane, incoraggiandone la testimonianza e il lavoro pastorale. Ad ognuno di loro la gratitudine per la squisita ospitalità, auspicando che la presenza francescana nell’isola conosca una nuova fioritura di spiritualità e di vocazioni.

 

Fr Silvano Bianco

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